Tuesday, September 26, 2006

 

Ascensione del Nevado Cayambe, 21-23 settembre 2006 - ITALIANO

Cayambe - 21 settembre 2006
Sono a Cayambe, una cittadina a circa sessanta chilometri al nord di Quito, preparando l'ascensione del Nevado Cayambe un vulcano estinto alto circa 5800 metri.La pensione dove mi trovo e' semplice ma pulitissima; e' al secondo piano di una costruzione che fra poco ne avra' tre. L'Ecuador e' un paese in via di sviluppo, si costruisce dovunque. L'Italia negli anni '50 e '60 doveva essere lo stesso. Cantieri dovunque, polvere, costruzioni che vengono su' come funghi. A dire il vero funghi velenosi, visto il modo di costruire e la pessima integrazione con il territorio. D'altra parte non se ne puo´volere piu´di tanto ad un popolo che solo adesso comincia ad avere i mezzi per sostituire baracche di lamiera e fango con delle abitazioni di solida muratura. Ma Cayambe, pur nel suo improvvisato sviluppo, resta ancora una zona rurale. Non ho visto "Gringos" o Europei e non credo ne vedro´. Il paese e' fuori dai circuiti turistici - a parte qualche festa patronale estiva - ed anche se si tratta di una tappa obbligata per scalare l'omonimo vulcano, la maggior parte degli alpinisti partono direttamente in 4x4 da Quito per rendersi al rifugio situato ai piedi del ghiacciaio che discende dalla montagna. Non c'e' da sorprendersi dunque che qui non vi sia alcuna logistica per rendersi da qui all'inizio della via di ascensione. O meglio qualcosa c'e', ma e' davvero solo qualcosa. Domani alle cinque del mattino parte un autobus che porta i contadini ad una fattoria situata ai piedi del Nevado Cayambe a circa 3600 metri, "l'Hacienda Piemonte Alto". Vedro' di prendere quell'autobus anche se non mi e' ben chiaro da dove parte. L'idea e' di piantare la tenda a circa 4200 metri la prima notte, spostare l'accampamento a 4800 metri il giorno dopo e tentare la vetta il giorno seguente. Non mi e' possibile andare piu' veloce perche' devo abituarmi all'altitudine e so per esperienza passato che a piu' di 4000 metri l'acclimatamento e' una faccenda delicata.La mia preoccupazione principale adesso e' trovare qualcuno con cui arrampicare, l'idea di farlo da solo non mi va particolarmente. A 4600 metri v'e' un rifugio, puo' darsi li' trovero' qualcuno.

Nevado Cayambe, accampamento 4200 metri - 22 settembre 2006
Stamane prendere l'autobus e' stata una piccola impresa ma eccomi qui accampato su un prato che ricorda i nostri alpaggi alpini. Fisicamente avrei potuto spingermi fino al rifugio o anche oltre ma non me la sono sentita di rischiare troppo con l'altitudine. Stamattina all'alba ero ancora a 2700 metri ed in meno di dodici ore sono salito di 1500. Passare una giornata qui e' davvero il minimo. Domani mi spostero' al rifugio (4600 metri) o alla base del ghiacciaio (4800 metri) e riposero' una buona mezza giornata prima di tentare la vetta l'indomani. E' un po' noioso aspettare qui ma non ho altra scelta. Almeno avessi un libro o qualcuno con cui parlare. Come prevedevo sono solo.
Primo giorno in tenda

Nevado Cayambe, accampamento 4800 metri - 23 settembre 2006
Come previsto non ho trovato nessuno con cui scalare. Quelle poche persone che erano al rifugio erano turisti che non andavano piu' lontano di li'. Dovro' di nuovo scalare in solitaria anche se la cosa davvero non mi va; ci sono dei crepacci molto estesi. Domani provero' alla sola condizione che la visibilita' e le condizioni metereologiche siano perfette. Al minimo rischio faro' dietro-front. La sveglia e' prevista all'una del mattino, voglio essere in vetta al piu' tardi alle sette ed arrampicare sul ghiaccio quanto piu' duro possibile. Di giorno fa molto caldo ed il ghiaccio non e' praticabile dopo le dieci del mattino; per converso di notte fa sufficientemente freddo con conseguente ricongelamento e formazione di uno strato di ghiaccio superficiale di buona qualita' sul quale scalare e' molto piacevole.
Nevado Cayambe, sezione terminale

Cayambe - 24 settembre 2006
Tutto bene stamattina. L'ascensione e' stata un po' dura ma senza difficolta' particolari. Mi sono svegliato all'una ed una mezz'ora piu' tardi ho lasciato l'accampamento. Alle sette ed un quarto ero in vetta. Li' mi sono reso conto che non ero ancora pronto per essere ad una quota cosi' elevata (5979 metri). La buona condizione fisica mi ha assistito ma ho avvertito nausa e mal di testa, sono sceso di corsa e mi sono sentito subito meglio.Adesso per un paio di giorni faro' il turista, poi preparero' l'ascensione al Cotopaxi, un'altro vulcano esteso dotato di uno spettacolare circo glaciare.

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