Friday, December 29, 2006

 

Ascensione del Cerro de Olivares, 11-15 dicembre 2006 - ITALIANO

Las Flores (1900m) - 11 dicembre 2006
Sono a Las Flores un villaggio di settecento anime situato a circa novanta chilometri dalla frontiera del Cile. Sono in Argentina centrale ai piedi delle Ande. L'obiettivo e' di scalare il Cerro de Olivares, una montagna di 6220 metri che e' scalata raramente e che richiede ad un alpinsta ormai abituato all'altitudine circa cinque giorni per essere conquistata.
Ho appena sistemato le questioni di logistica. Domani con un veicolo 4x4 saro' condotto fino a 4100m, laddove lascero' la strada polverosa che congiunge in paese con il Cile e comincero' la marcia di ascensione verso la vetta del Cerro de Olivares. E' da una settimana che sono ad una altezza inferiore a 3000m dunque domani riservero' la giornata al solo trasferimento al primo accampamento ed aspettero' 24 ore prima di guadagnare ulteriore altitudine.

Cerro de Olivares, campo 1 (4100m) - 12 dicembre 2006
Eccomi nel luogo descritto nella mia guida di montagna. Le informazioni a mia disposizione sono scarse e non ho trovato una carta topografica della zona perche' siamo alla frontiera con il Cile e le carte di questo tipo sono riservate. Per averne una copia "declassificata" cioe' priva di particolari ritenuti critici dal ministero della difesa argentino occorreva aspettare due settimane.
Ad ogni modo arrivare fin qui non e' stato troppo difficile e credo di essere nel luogo giusto. Come sempre - o quasi - l'autista non aveva la minima idea e la sola cosa che guardava era il contachilometri nella paura di guidare piu' di quanto pattuito.
Qui v'e' acqua in abbondanza e credo che trovero' la direzione per il campo successivo (situato a circa 4500m) senza troppe difficolta'.

Cerro de Olivares, campo 2 (4500m) - 13 dicembre 2006
Non potrebbe andare peggio: vento forte e da qualche istante ha anche cominciato a nevicare.
Non basta. Ieri sera la cerniera lampo del sacco a pelo ha ceduto, esattamente l'ultima cosa della quale avevo bisogno. Il vento e' troppo forte per smontare la tenda e portarla al campo successivo (situato a circa 5100m), inoltre con il sacco a pelo in queste condizioni non resisterei al freddo. In verita' gia' questa notte le cose rischiano di essere difficili. Ho del nastro adesivo e con questo chiuero' il sacco a pelo attorno a me, e' l'unico modo di resistere. Sono le otto di sera e la temperatura e' gia' a 8 otto gradi sotto zero. L'intenso vento aumenta naturalmente la percezione termica. L'unica via di uscita e' tentare la vetta direttamente da qui anche se si tratta di superare un dislivello di 1700 metri ed inoltre non ho la minima idea di quale sia il percorso. Allo stato attuale la vetta non e' visibile.
Qualunque sara' la scelta, compresa quella di ritirarsi, occorre che il tempo migliori. Se le cose restano cosi' non ho altra scelta che aspettare. Il vento e' troppo forte per cucinare ma ho cibo a sufficienza che si puo' consumare freddo anche se non ingerire nulla di caldo per piu' di 48 ore nuocerebbe sicuramente al mio morale se non alla mia salute.

Campo 2 (4500m) - 14 dicembre 2006 ore 05:00
Sono le cinque del mattino. Questa tremenda notte e' quasi passata. Non so se il giorno che si avvicina sara' migliore. Il cielo e' libero dalla piu' piccola nube, non nevica piu' e la luna brilla all'orizzonte su un cielo nero come il velluto. Dopo una fitta nevicata il vento ed il cielo terso hanno reso la notte ancora piu' fredda. Non so fino a che punto avrei la forza di resistere ad una notte cosi' fredda, non con il sacco a pelo in queste condizioni.
Se piu' tempo il tempo sara' buono, credo che avanzero' il campo a 5100m e domani alle quattro del mattino lasciare l'accampamento per tentare la vetta. Mi ripeto... se il tempo e' buono.
In questo momento sono vestito con tutto quello che ho e nonostante cio' ho molto freddo.

Campo 3 (5040m) - 14 dicembre 2006 ore 17:00
Fortunatamente il tempo si e' messo al buono anche se da poco sono comparse delle nuvole poco promettenti. Il vento si e' calmato ma e' ancora sufficientemente continuo per rompere le palle (mi e' occorsa circa un'ora per montare la tenda). Il campo a 5100m del quale parla la mia guida era su una via attualmente non percorribile (troppi penitenti). Ho dovuto percorrere una cresta per aggirare un ghiacciaio, salire fino a 5150m e dopo scendere per raggiungere il luogo dove sono adesso. Non v'e' traccia di alcun accampamento precedente qui. Niente di niente, nessuna pietra smossa, tutto sembra vergine come lo ha fatto nostro Signore. Lo so che e' assurdo, ma mi sembra di aprire una nuova via, che nesuno sia mai passato qui. Se mai arrivero' in vetta sara' opportunoi contattare l'International Alpine Journal per segnalare il percorso fatto.
Da qui parte un ghiacciaio abbastanza esteso che ho percorso per una mezz'ora prima di accampare. Non ho rilevato rischi evidenti come crepacci, seracchi o neve sufficiente per innescare una valanga. Ho un dubbio: la rilievo che dovrebbe essere la cima dell'Olivares non sembra raggiungere i 6220m, secondo me al massimo raggiunge i 6000. Forse si tratta di una anticima che nasconde la vetta principale.

Campo 3 (5040m) - 14 dicembre 2006 ore 22:00
Come al solito il sonno tarda ad arrivare. Con spago, nastro adesivo ed un cordino ho trovato il modo per chiudere in modo efficiente il sacco a pelo. Per il momento riesco a tenere sotto controllo il freddo anche se il momento piu' freddo della notte arrivera' fra un paio d'ore. La temperatura sembra piu' clemente di ieri, o forse e' solo che c'e' meno vento. Ad ogni modo lascero' il campo prima delle sei perche' non credo che riusciro' a dormire.

Las Flores (1900m) - 15 dicembre 2006
Sono di ritorno a Las Flores e quel che conta sto bene anche se il materiale e' davvero a pezzi. Devo comprare un nuovo sacco a pelo, comprare dei nuovi scarponi da montagna e riparare la tenda. E dare una buona lavata all'equipaggiamento che e' in condizioni pietose. Quella che sembrava essere la vetta era effettivamente una anticima, alta 5861m secondo la misurazione del mio GPS. Da li' seguendo una rotta approssimativamente N-S ed a circa due ore di facile cammino su una cresta di neve e roccette era visibile la vetta principale ma oggi il vento era assolutamente infernale (almeno 90 km/h) ed ero troppo indebolito dagli ultimi tre giorni per pensare anche lontanamente di continuare. La via di ritorno e' stata molto disagevole e v'erano penitenti dovunque. Sono comunque contento del risultato, perche' raggiunto in condizioni difficili.
Per i prossimi venti giorni non v'e montagna in agenda. Fino al 23 dicembre saro' a Buenos Aires, dopodiche' una settimana in Italia e quindi tornero' in Argentina per tentare l'ascensione del Cerro San Lorenzo una montagna patagonica che richiede molto tecnica. Questa volta non saro' solo ma con tre alpinisti argentini. Speriamo che per quella data riusciro' a mettere insieme un equipaggiamento decente, durante le vacanze di Natale sara' difficile.

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