Friday, June 22, 2007

 

Cordillera Blanca (Peru'), 15 -21 Giugno - ITALIANO

Huaraz, 15 Giugno 2007
Cordillera Blanca, Cordillera Huaywash: due catene montuose mitiche, ed a giusta ragione. Si tratta delle catene montuose tropicali piu' estese al mondo, ma sopratutto e' qui che si trovano le montagne che rispetto alla loro altitudine - compresa fra 5700 e 6600 metri - presentano le ascensioni tecnicamente piu' difficili in America del Sud. Nomi come Siula Grande, Jirishanca, Ranrapalca, Artensoraju, Alpamayo evocano anche al semplice appassionato di montagna paesaggi leggendari, difficili ascensioni e racconti di disperate ascensioni. Probabilmente qualcuno di voi ha visto "Touching the Void", ad ogni modo le foto che mettero' su questo blog parleranno da solo.
Sono a Huaraz, il luogo che per eccellenza rapprensenta l'alpinismo in Peru'. Per le prossime cinque settimane Huaraz sara' la nostra "base", da qui in compagnia di Mike arrivato l'altro ieri dalla calda California organizzeremo le prossime scalate.
Domani partiremo in direzione della Quebrada Paron, dove si situano i nostri primi due obiettivi: il Paron (5665m) e l'Artensoraju (6025m), ascensioni rispettivamente di livello AD (abbastanza difficile) e D (difficile). L'Artensoraju e' la classica piramide di ghiaccio ed intendiamo scalarla lungo una ripida parete di neve e ghiaccio con pendenza che aumenta progressivamente fino a 60-65 gradi nella sezione terminale. Domani lasceremo Huaraz ed in serata stabiliremo il nostro primo campo all'ingresso della Quebrada Paron (Quebrada si puo' tradurre in italiano con vallata). Da li' ci renderemo ai margini del ghiacciaio per stabilire il campo alto dal quale scalare le due montagne. Per queste due scalate sceglieremo di procedere in puro stile alpino leggero, senza l'aiuto di animali da carico.

Artensoraju

Campo base Quebrada Paron (4800m), 17 Giugno 2007
Eccoci al limite del ghiacciao Paron, abbiamo appena terminato di allestire il nostro campo base. Siamo a 4800 metri, su una morena e come previsto non siamo soli. L'Artensoraju e' una montagna molto popolare; sei alpinisti del Colorado hanno allestito il loro campo a pochi metri da noi e piu' giu' ci sono due australiani.

Campo base

Per dirla tutta l'Artensoraju non e' solo una montagna popolare, ma anche assassina. Durante la marcia di avvicinamento abbiamo visto diverse targhe poste in memoria di alpinisti caduti negli anni passati e probabilmente queste rappresentano solo una frazione di uomini e donne che sono caduti nel tentativo di superare i propri limiti, nel tentativo di avvicinarsi e di essere parte della grandezza della natura che nella maestosita' della montagna trova la sua piu' grande espressione.
Domani tenteremo la scalata del Paron, un obiettivo di medio livello anche se le condizioni della neve sembrano davvero lasciare a desiderare.

Un'altra placca in memoria...

Campo base Quebrada Paron (4800m), 21 Giugno 2007
Sono le nove del mattino. Avrei voluto lasciare le mie impressioni circa quello che abbiamo vissuto negli ultimi giorni con maggiore continuita' ma negli ultimi giorni sono stato davvero troppo stanco per aggiornare quotidianamente questo diario. Le ultime cinque giornate sono state davvero dure. Quattto giorni fa abbiamo provato a scalare il Paron ma su insistenza di Mike abbiamo deciso di fare dietro-front a circa cento metri dalla vetta. La neve era priva della minima consistenza e per ore ci siamo ostinati a procedere affondando fino alla cintura come se stessimo attraversando le sabbie mobili.

Procedendo con difficolta'

Circa duecento metri di dislivello sono stati vinti attraversando una pendenza di circa 50 gradi finche' non ci siamo resi conto che con il calore del Sole eravamo nelle classiche condizioni nelle quali si innesca una valanga. Fermarsi a cento metri dalla vetta e' stata una scelta frustrante ma probabilmente una saggia decisione.

Paron

Ieri abbiamo lasciato il campo base all'una della notte per scalare l'Artensoraju. Dopo circa dieci ore di scalata su neve e ghiaccio lungo una parete con pendenza culminante a 65 gradi siamo arrivati in vetta all'Artensoraju ma purtroppo la nebbia ed il maltempo ci ha privato della meravigliosa vista che sicuramente da li' si deve godere sull'intera Cordillera Blanca. La scalata di questa meravigliosa piramide di ghiaccio e' stata difficile ma niente in confronto alla discesa.

Artensoraju, ultimi centocinquanta metri

La prima sezione - dalla vetta fino ai 5500 metri - l'abbiamo percorsa calandoci in corda doppia con l'aiuto di ancoraggi posti da precedenti alpinisti. Gli ultimi quattrocento metri li abbiamo discesi in libera. E' stato necessario mantenere tutta la concentrazione possibile per non ritrovarsi centinaia di metri piu' giu' inghiottiti dal crepaccio che divide la faccia Sud-Est dell'Artensoraju dalla base del ghiacciaio. Proprio durante questa delicata discesa l'annos scorso tre statunitenti persero la vita.
Siamo tornati al campo base poco dopo le cinque del pomeriggio e dopo una breve ma sostanziosa cena sprofondati nel calore dei nostri sacchi a pelo.
Questa mattina quando il caldo del Sole si e' aggiunto a quello del sacco a pelo convincendomi a scrivere. Fra una mezz'ora cominceremo ad impacchettare tutto il materiale, se troveremo un veicolo nel pomeriggio in serata dovremmo essere a Huaraz. I prossimi tre giorni saranno di puro riposo prima di muoverci verso la Cordillera Huaywash con l'obiettivo di scalare il Rasac ed il Jirishanca.
Restano ventinove giorni al ritorno a casa.

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